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Setting per una buona lettura di Tarocchi

L’ambiente può influenzare il risultato di una lettura di Tarocchi? Che tu sia un lettore esperto o alla prime armi, l’ambiente è un fattore importante per la buona riuscita di una consultazione. In questo articolo scoprirai come preparare il setting per una buona lettura di Tarocchi o come adattare la pratica all’ambiente in cui ti trovi. 


AMBIENTE E LETTURA

Ho letto le carte su un marciapiede di Bologna, a feste di carnevale rumorosissime, in una yurta piena di gente, sul tavolino di un bar condiviso da tante persone e cosparso di birre e spuntini. Si può fare tutto, e si può fare anche bene. Certo, avere mestiere aiuta: maggiore è la tua esperienza e più è semplice estraniarsi da eventuali caratteristiche scomode dell’ambiente o addirittura sfruttarle a proprio vantaggio.

Se sei all’inizio, però, e anche se pratichi da lungo tempo e vuoi farlo senza sforzi o sorprese, penso che sia importante preparare l’ambiente in cui si terrà la lettura in modo da favorire sia il tuo lavoro che la serenità, l’apertura e la connessione del consultante.

SETTING PER UNA BUONA LETTURA DI TAROCCHI


Donna che legge tarocchi in setting ottimale
Foto di Los Muertos Crew, regolarmente acquisita da Pexels: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-tavolo-morettina-esoterico-8391588/

Leggo i Tarocchi da oltre quindici anni, di cui cinque in maniera professionale. In questo tempo ho trovato che alcune caratteristiche creano un ambiente ottimale per un consulto tarologico.

Queste caratteristiche sono: pulizia ed essenzialità; riservatezza; silenzio; accessibilità e possibilità di condivisione delle carte.

PULIZIA ED ESSENZIALITÀ

È meglio che l’ambiente di lavoro del tarologo sia pulito. Questo vale sia se lavori dal vivo, condividendo quindi lo spazio fisico con il consultante, che se lavori online. 

Se lavori dal vivo la pulizia rende l’ambiente più accogliente e professionale e aiuta il consultante a rilassarsi e sentirsi a suo agio. Se lavori online, un ambiente di lavoro preparato debitamente ti predispone a maggior tranquillità e ordine mentale.

Per pulizia intendo anche che l’ambiente dovrebbe essere il più possibile essenziale.

Che non significa asettico, anzi: il calore umano aiuta il consultante a sentirsi accolto e comunica qualcosa di noi come tarologi. Credo sia importante, però, evitare dettagli che favoriscono la distrazione. Come spiegavo in altri articoli, elementi importanti della consultazione sono presenza e centratura, e un ambiente privo di distrazioni, ridondanze ed elementi non funzionali alla relazione consulente-consultante favorisce l’accesso a questi stati. 

Tra le varie essenzialità ti consiglio di tenere il mazzo, un eventuale telo sul quale appoggiare le carte, due bicchieri d’acqua e una scatola di fazzoletti. Candele, pietre e oggetti vari dipendono da te e dalla tua ritualità. Se vuoi accendere incensi, palo santo o erbe purificatrici, ti consiglio di chiederlo al consultante: se per molti è gradito e propedeutico alla concentrazione, per altri può risultare fastidioso (ad esempio io ho una forte allergia e in certe stagioni potrei avere un attacco d’asma!)


RISERVATEZZA 

La consultazione può diventare molto efficace se il consultante si sente libero di parlare liberamente con il tarologo.

Per questo, l’ambiente di consultazione dovrebbe essere riservato e isolato da orecchie esterne. 

Un posto di passaggio, nel quale persone esterne potrebbero ascoltare lo scambio, inibisce l’apertura del consultante e rischia di vanificare l’efficacia della lettura. La presenza di conoscenti - un’amica, il fratello, la mamma… - potrebbe causare lo stesso effetto. 

Molti consultanti, poi, non sono felici che si sappia che frequentano i tarocchi e che si avvalgono dell’aiuto di un tarologo. Garantire ai tuoi clienti (paganti o no) la riservatezza di cui potrebbero aver bisogno è un punto a favore della buona riuscita della lettura, perché garantisce la loro tranquillità. 

Se l’ambiente dove si tiene il consulto è privato e protetto da incursioni e orecchie esterne, sarà un punto a tuo favore per portare a termine una lettura che valida, supporta e restituisce potere al consultante.  



SILENZIO

Una banda di bambini che aprono la porta ogni cinque minuti o un gatto che miagola tutto il giorno, come Pantufolo, che spesso impone la sua presenza sonora nei miei Podcast, potrebbero non essere ideali per una buona lettura di Tarocchi. Ugualmente la finestra aperta sotto la quale sfilano ambulanze a sirene spiegate, il compagno di stanza che gioca a videogiochi di guerra o il muratore che demolisce il bagno del vicino a colpi di martello pneumatico potrebbero rappresentare uno scoglio non indifferente.

Concentrazione, presenza e centratura sono importanti per proporre una consulenza efficace e favorire il contatto con l’intuizione. Elementi di disturbo sonoro rendono difficoltoso il contatto con questi stati e possono rendere la lettura più faticosa. 

Per favorire una buona lettura di Tarocchi, ti consiglio che l’ambiente che scegli per la consultazione sia il più possibile silenzioso, o comunque protetto da rumori prevedibili. 


ACCESSIBILITÀ

Se lavori in presenza, è importante che il luogo dove accogli i consultanti sia accessibile e confortevole. Io ad esempio sono solita lavorare su una scrivania condivisa sulla quale appoggio le carte. Il consultante si siede accanto a me e, insieme, costruiamo la lettura. In questo caso, mi devo assicurare che ci sia spazio sufficiente per entrambi, in modo che la prossemica non infastidisca il consultante.

Molti di noi preferiscono far sedere il consultante dall’altra parte del tavolo, e se questo è il tuo caso, potresti fare attenzione che il tavolo non crei troppa distanza e che entrambi possiate vedere bene le carte. 

Se conosci il consultante ti rendi subito conto se lo spazio che offri sia accessibile alle sue caratteristiche. Se non lo conosci, è importante che ti assicuri di eventuali barriere che potrebbero metterlo in difficoltà.

Un terzo piano senza ascensore, spazi molto piccoli, l’assenza di parcheggio o la necessità di sedere a terra potrebbero rappresentare un problema. Se il consultante si sente accolto integralmente e curato anche nelle sue peculiarità e limitazioni fisiche, è possibile che si presenti con animo più aperto e sereno all’incontro. E qualora ci fossero limiti architettonici o fisici invalicabili, beh, per fortuna esiste internet! 


CONDIVISIONE DELLE CARTE

Questo punto dipende molto dalla tecnica di lettura che usi. Se hai uno stile assertivo o narrativo in cui l’interazione con il consultante è secondaria, se non addirittura superflua, ti consiglio di passare direttamente alla conclusione.

Se invece, come me, ti piace che le carte siano un canovaccio sul quale tu e il consultante, insieme, collaborando passo a passo, domanda dopo domanda, costruite la storia adattandola alla sua vicenda di vita, allora è necessario che condividiate le carte.

Ti presento alcuni casi. 

Consultazione dal vivo, nello stesso spazio fisico: 

Se il consultante si siede accanto a te, come nel mio caso, le carte saranno dritte davanti a entrambi. Se il consultante si siede dall’altra parte del tavolo, le carte dovranno essere rovesciate per te o per il consultante. Ti consiglio di stabilire prima il verso delle carte e di valutare se il tuo livello tecnico ti permette di leggere carte alla rovescia. Nel mio caso, ad esempio, le immagini capovolte inibiscono il processo visivo e stimolano invece la funzione razionale. Finisco pertanto a fare una lettura archetipica, basata su quello che so delle carte, piuttosto che una lettura visiva, basata sull’immagine che emerge dalle carte. È importante che tu ti conosca, che sia consapevole dei tuoi meccanismi e automatismi, in modo che tu possa predisporre l’ambiente così da dare alla tua prestazione l’indirizzo che desideri. 

Consultazione online:

Ti consiglio di trovare il modo di condividere le carte sullo schermo. Puoi digitalizzarle e proporre uno schermo condiviso in un qualsiasi programma di riunioni online, oppure puoi inquadrare le carte con la videocamera del tuo telefono, anche se in questo modo viene a mancare il contatto tra il tuo viso e quello del consultante. 


ADATTARE LA LETTURA ALLA CIRCOSTANZA 

Ok, questo è il mondo ideale: hai una stanzina pulita, arredata con gusto ma essenziale, silenziosa, luminosa, riparata da orecchie indiscrete e accessibile. Che tu lavori dal vivo o online, sia tu che il  consultante vedete le carte e potete interagire liberamente. 

Le situazioni comuni, però, sono spesso molto più rocambolesche: il tavolino del bar affollato con la coda di persone che aspettano la lettura; la festa della birra in cui persone più o meno sobrie si siedono al tuo tavolo a farti una domanda, spesso predittiva; la presentazione del libro o del corso in cui ti viene chiesto di fare una dimostrazione pratica. E, no, non si tratta dell’ambiente ideale per una buona lettura, anzi! Che fare?

Come ti dicevo all’inizio: l’esperienza fa la differenza. Cioè: si può praticare dappertutto, e spesso anche con ottimi risultati, indipendentemente dalla contingenza. Se tu e il consultante siete d’accordo nell’affrontare un po’ di scomodità, non ci sono reali ostacoli. 

Potendo scegliere, ossia potendo dettare le regole del gioco e non avendo fissato con il cliente una lettura tradizionale,

ti consiglio di adattare la lettura all’ambiente.

Quello che ti propongo è proprio questo: se l’ambiente non è quello ideale in cui sei sicuro di poter praticare al meglio, ascolta la nota che c’è nell’aria e integra l’uso che stai per fare dei Tarocchi a quello che esso ti propone. All’inizio può non essere facile, e dovrai trovare il tuo modo. Io, ad esempio, adoro far pescare una carta e fare emergere da quella singola carta una domanda da regalare all’altro come spunto di riflessione. Se il contesto me lo permette, vesto i panni del Matto alla festa, e, proprio come il giullare alla corte del re, propongo all’altro un po’ della saggezza dei Tarocchi sotto forma di scherzo o di gioco. 


Copertina del libro Saggi sul Tarot di Boero e Malaisi adagiata su sfondo celeste

Se questo articolo ti è stata di aiuto ti invito ad approfondire. Sì, perché non sono la sola che ha parlato del setting ideale per una lettura di Tarocchi. In Saggi sul Tarot, il libro curato da me e da Barbara Malaisi, troverai le relazioni di dodici tarologi italiani. E tra queste c’è quella di Tyrone Fabiano Bertolo che si sofferma in maniera accurata sulla pratica di consultazione, incluso il setting. Saggi sul Tarot è uno scrigno pieno di tesori per gli amanti dei Tarocchi, e ti invito ad aggiungerlo alla tua libreria e a scoprire quante sfaccettature possono arricchire il tuo sguardo sui Tarocchi. Il link è affiliato, e acquistando da qui sosterrai attivamente il mio lavoro.



Ilaria Boero, insegnante di tarocchi Studio, sorride a braccia conserte

Mi chiamo Ilaria Boero e sono insegnante e divulgatrice di Tarocchi. Tarocchi Studio è la mia scuola di Tarocchi e centro di divulgazione. Contattami se vuoi informazioni sui corsi di Tarocchi e naviga il sito se vuoi ascoltare podcast, leggere altri articoli o partecipare ad eventi a tema Tarocchi




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Lo so, uso il maschile generalizzante. Sono molto attenta alle questioni di genere, ma l’utilizzo di asterischi o della schwa rende il testo difficilmente accessibile a persone con difficoltà di lettura. D’altro canto, ripetere sostantivi e aggettivi al maschile e al femminile rende gli articoli lunghi e pesanti. Ti chiedo di leggermi come si legge un simbolo: al di là del genere.


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