e perché gli Arcani Minori non sono poi così minori
INTRODUZIONE
Raccontiamoci la verità: per molti di noi il mazzo finisce con le ventidue carte che vanno dal Matto al Mondo. Alcuni integrano la pratica e gli studi con le figure di corte, ma
spesso i numerali sono sconosciuti e, quando conosciuti, poco usati.*
I motivi possono essere molteplici: da un lato la rappresentazione grafica dei numerali, con la ripetizione di simboli, risulta ostica per l’essere umano contemporaneo abituato all’immagine figurativa. In secondo luogo, la definizione Minori potrebbe non stimolare lo studio di ben cinquantasei immagini. Infine - non so se condividi -
lo schema denari - terra - corpo umano; coppe - acqua - emozioni; bastoni - fuoco - energie; spade - aria - mente** mi ha sempre lasciata dubbiosa.
Il sapore è come quello del “libretto dei significati” che viaggia con il mazzo. Davvero possiamo limitare il Bateleur al significato “lavoro” e la Papessa alla “madre?” Io credo di no, e ne ho già parlato in podcast, articoli e libri. Se anche tu nutri la convinzione che lo schemino in alto sia riduttivo, ti accompagno ad aprire qualche finestra su uno dei quattro semi.
LA VIA DELLE COPPE NEI TAROCCHI DI MARSIGLIA
Perché scelgo proprio la via delle Coppe per invitare a un'analisi più approfondita degli Arcani Minori dei Tarocchi di Marsiglia? Perché si tratta di un seme al quale quasi tutti gli studiosi attribuiscono corrispondenza con l’elemento acqua. La tradizione ereditata dagli esoteristi vuole che
le Coppe corrispondano alle emozioni.
Fino a qui tutto bene: la conoscenza e la gestione delle emozioni sono mattoni fondamentali nella costituzione della nostra consapevolezza. Acqua ed emozioni presentano analogie evidenti: ad esempio, l’acqua diventa torbida quando si agita, e lo stesso accade al nostro sistema cognitivo quando è in preda a emozioni tempestose.***
TUTTO QUI? LE COPPE PARLANO "SOLO" DI EMOZIONI?
È esattamente questo il punto. La questione è molto più complessa, vasta e ricca. Ad esempio
le Coppe sono anche associate al cuore
(senza entrare in tecnicismi pensa che nelle carte da gioco moderne si sono trasformate in cuori). Rachel Pollack ipotizza che
la via delle Coppe sia quella dell’amore,
e qui la cosa si fa ancora più interessante. Solo per scalfire la superficie, l’amore può avere diverse declinazioni: può essere spirituale o relazionale; può essere rivolto verso l’altro da sé, sia esso inanimato (ed esempio: la bellezza) o animato (ad esempio: animali o persone); può essere rivolto al sé, che poi è conditio sine qua non di quello verso gli altri.
Ancora
le Coppe sono connesse al simbolo del Graal,
cui l’Asso somiglia parecchio. Graal che, tradizionalmente, può essere simbolo del cuore o che, per dirla con Joseph Campbell, rappresenta “la ricerca esistenziale”, ossia la risposta attiva al bisogno di senso che ti caratterizza in quanto essere umano. Proprio da questa prospettiva le Coppe diventano simbolo di ciò che Viktor Frankle scrive nel libro Sul senso della vita:
un rovesciamento di 180 gradi attraverso il quale la domanda non è più “Cosa devo aspettarmi dalla vita?”, bensì “Cosa si aspetta la vita da me?”
Diventano cioè quell’educazione lenta che sposta il nostro senso e il nostro esercizio dell’amore dall’atto di prendere a quello di dare, dall’atto di chiedere a quello di rispondere.
Già da questa sbrigativa carrellata di connessioni risulta chiaro che
le Coppe chiedono di conoscere i meccanismi del tuo cuore, metterti alla prova, comprendere cosa significa aprirlo e che cosa ti porta a chiuderlo; andare in profondità nei nostri affetti e nelle nostre relazioni; porsi domande sulla nostra attitudine verso la vita.
Affrontare, insomma, un discorso ben più ampio delle “emozioni.”
CONCLUSIONE
Personalmente credo che gli Arcani Minori non siano solo quello che viene raccontato tradizionalmente, ossia una puntualizzazione dei Maggiori in fase di consultazione o il ristretto emozioni-mente-corpo-energie.
Come nei Maggiori si può trovare un mondo umano profondissimo, così anche nei Minori è contenuta una ricchezza che, quando liberata, può renderci esseri umani più consapevoli.
Spero di averti fatto scattare curiosità nei confronti di questa parte del mazzo e voglia di riprenderlo in mano se già la conosci. Se ti posso consigliare un libro (in attesa che esca il mio dedicato agli Arcani Minori, ovviamente!) non perdere I Tarocchi passo a passo di Marianne Costa, che ha una sezione dedicata proprio a queste carte. Se invece vuoi un corso che ti aiuti a saperne di più ti invito a iscriverti al Corso di Arcani Minori di Tarocchi Studio.
*Ovviamente non parlo del mazzo Rider-Waite-Smith, i cui Arcani Minori sono più accessibili perché figurativi. Mi riferisco ai Tarocchi Di Marsiglia.
** Sono consapevole che si tratti di un’attribuzione arbitraria, e che la corrispondenza con il valore di ciascun seme possa essere differente di studioso in studioso. Per scoprire cosa ne pensano i diversi studiosi ti invito a leggere Mary K. Greer, 21 modi di leggere i Tarocchi.
*** Sì, lo so, la stessa cosa vale per i pensieri. Ma ci sono buoni motivi per cui, almeno per me, il pensiero viaggia meglio se accoppiato alle spade. Segui il blog: ne parlerò in futuro. E se non puoi aspettare ricorda che c’è il corso Arcani Minori che ti aspetta!
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Mi chiamo Ilaria Boero e mi occupo di Tarocchi e Viaggio dell'Eroe. Tarocchi Studio è scuola di tarocchi e centro di divulgazione. Contattami se vuoi informazioni sui corsi di Tarocchi o sulle attività di divulgazione.
Lo so, uso il maschile generalizzante. Sono molto attenta alle questioni di genere, ma l'utilizzo di asterischi o della schwa rende il testo difficilmente accessibile a persone con difficoltà di lettura. D'altro canto, ripetere gli aggettivi al maschile e al femminile rende il testo lungo e pesante. Chiedo ai lettori di leggermi come si legge un simbolo: al di là del genere.
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