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Tu al massimo puoi leggere il futuro

Storie di vita di una professionista dei Tarocchi



Antefatto.

Qualche giorno fa ho partecipato a una tavola programmatica politica per fornire idee sul City Branding della città in cui vivo. Condividevo lo spazio con politici, pubblici amministratori, insegnanti, artisti, cittadini. Mi presento, racconto di cosa mi occupo, porto il mio contributo - auspicando, tra l'altro la possibilità di organizzare un Festival dei Tarocchi, uno dei progetti che prima o poi realizzerò! Alla fine della serata, mentre viene fatto il riassunto di quanto emerso, la mia vicina di tavolo, artista professionista, mi guarda e dice: "Tu al massimo puoi leggere il futuro."

Fine antefatto.

Sono sempre stata chiara sulle mie idee e ho preso una posizione netta: capisco profondamente le esigenze umane nei confronti della divinazione, ma credo che predire il futuro nel 2024 non sia compatibile con l'esercizio etico di questa professione. Non è però questa la sede per parlarne. Torniamo alla "mia" artista.

Avrei voluto dirle che l'arte, che lei stessa ha più volte sottolineato avere grande valore culturale, ha spesso tuffato le mani nei Tarocchi. Avrei potuto raccontarle che Warhol, Dalì, Lynch, Jodorowsky, De André, Garrone e molti altri hanno fatto capolavori partendo dalla "mia" materia (se volete sapere di più sui Tarocchi nell'arte andate a vedere la presentazione di Federico Scarioni al Convegno sul Tarot 2024 qui). A loro, probabilmente, non avrebbe detto che "al massimo possono leggere il futuro", perché il filtro dell'arte, ai suoi occhi, avrebbe dignificato i Tarocchi.

Avrei voluto dirle che i Tarocchi sono immagini e simboli, e se lei avesse fatto un piccolo sforzo avrebbe compreso quanto simili sono a un quadro, a una scultura, come a un'opera di letteratura o di filosofia.

Avrei voluto anche raccontarle che, negli ultimi vent'anni, i Tarocchi sono ben più di quella che è la loro narrazione deteriore, perché stiamo costruendo un volto nuovo al mazzo e lo stiamo utilizzando per fini ben diversi da quelli che lei, nella sua inconsapevolezza, conosce.

In fondo, penso che lei abbia ragione. Buona parte di noi diffonde versioni storiche prive di fondamenta, utilizza vocaboli come svelare, segreto, codice, arcano, mistero, sensazionale. Buona parte di noi fa letture di carte che confermano al consultante di turno che il suo compagno o la sua compagna li tradisce o camuffa per tarologia quella che alla fine porta avanti previsioni del futuro e prescrizioni.

C'è ancora tanta strada da fare. Questa strada passa per la divulgazione delle nuove idee, che tanto possono fare per cambiare la percezione di chi è ancora avvolto da una narrazione obsoleta. Passa per il superamento delle trappole della lettura da parte dei consulenti. Passa per la fatica di leggere, documentarsi, studiare, imparare, assumere filtri critici, partecipare e supportare chi sta cercando di "cambiare le carte in tavola".

Questo articolo non è uno scagliarsi e nemmeno un presentare con superiorità un punto di vista. Gli inviti vogliono sensibilizzare nei confronti di punti ancora dolenti della nostra materia e chiedere di fare scelte critiche in modo che, la prossima volta che parleremo della nostra professione in pubblico, nessuno si senta titolato a dirci che "al massimo possiamo leggere il futuro".


PS: alla fine all'artista ho detto che non credevo che avesse ragione, e se voleva sarei stata felice di incontrarla in un altro momento per parlarne. Non mi ha mai contattata, ma chissà che non lo faccia in futuro (se qualcuno vuole fare una previsione con i Tarocchi... non mi dica come andrà!)



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