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Significato tradizionale dei Tarocchi

Aggiornamento: 1 giorno fa

Che cosa significano i Tarocchi? Esiste un significato da scoprire, un segreto, un arcano da svelare? Esiste una tradizione a cui fare riferimento? E di cosa parliamo esattamente quando nominiamo la tradizione? 

Qual’è il significato della Torre?  

La casa Dio o la Torre, carta dei Tarocchi di Marsiglia di Tarocchi Studio, Ilaria Boero

Ecco, ti invito a fare questa domanda a cinque lettori di Tarocchi e a prendere nota di quello che ti risponderanno. Sono sicura che già solo facendo questo esercizio ti accorgerai che è difficile trovare un punto di vista univoco tra gli appassionati di Tarocchi. Come è possibile, quindi, parlare di tradizione quando si parla di Tarocchi? Esiste una tradizione? E se esiste, vale la pena studiarla? 

Prima di buttarci in questo argomento credo che sia necessario fare una premessa. 




LA NATURA DEI TAROCCHI

Di questo abbiamo già parlato nell’articolo sul funzionamento del Tarocchi. Effettivamente è un argomento sul quale torno spesso, sia nei libri che a lezione, perché a mio avviso tutte le speculazioni che possiamo fare non hanno senso se perdiamo di vista la natura dello strumento che stiamo utilizzando. 

Riassumo brevemente: i Tarocchi sono un mazzo di 78 carte diviso in due corpi, 22 arcani Maggiori e 56 arcani minori. Le definizioni che riguardano la natura dei Tarocchi sono molte, ad esempio vengono definite immagini archetipiche o archetipi di trasformazione. Quella probabilmente più oggettiva, non tanto delle carte in sé, ma del rapporto che noi esseri umani abbiamo creato con esse, è di simboli

La parola simbolo indica un segno grafico o un’immagine cui viene attribuito un significato che va oltre quello oggettivo. A mio parere il simbolo si esprime in tre dimensioni:


  1. La dimensione grafica o visiva. Ad esempio: il disegno del serpente o l’animale stesso che ti attraversa la strada. 

  2. La tradizione storica, geografica e sociale che riguarda quell’immagine. E con il serpente ti puoi divertire: pensa già solo alla molteplicità che esso aveva in Grecia: simbolo, sì, di pericolo o di morte - pensa ai serpenti pietrificanti che la Gorgone Medusa aveva in testa, o ai due serpenti mandati da Era ad Ercole neonato per ucciderlo. Al tempo stesso la muta della pelle del serpente parlava di nuova vita, di superamento della morte, e il serpente si arrotola attorno al caduceo di Asclepio diventando simbolo della medicina. E sempre su questa scia c’è l’ouroboros, il serpente che si morde la coda e che rappresenta la ciclicità degli eventi e di nuovo la vita che si rinnova. Se poi ci spostiamo in Asia, il serpente diventa simbolo di vitalità e fortuna. Nella cultura cristiana, infine, il serpente è il cattivo consigliere, il tentatore, il simbolo del male. 

    Un esempio semplice che ci aiuta a contestualizzare quanto dicevo in apertura: la tradizione relativa a un simbolo è legata alle circostanze storiche, geografiche e sociali che la circondano. 

  3. Il rapporto soggettivo con il simbolo. Ossia quello che tu hai con quell’immagine, vuoi per esperienza di vita o per inclinazione personale. Se tu ami i rettili, ad esempio, ci sta che vedere il simbolo del serpente richiami una serie di connessioni positive.   


Ecco, fatta questa premessa, andiamo come promesso a indagare il secondo punto di questa lista, ossia la tradizione dei Tarocchi. 


TAROCCHI E TRADIZIONE

I Tarocchi non ci sono arrivati con il manuale di istruzioni. I motivi potrebbero essere tanti: il manuale c’era ma è andato perduto - del resto la carta è uno dei materiali più deperibili. Oppure il manuale non serviva, perché le immagini che erano rappresentate sulle carte riprendevano un’iconografia che tutti riconoscevano, e che per questo non aveva bisogno di spiegazioni. Ti faccio un esempio moderno: se vedi un’immagine con un paio di occhiali tondi e una saetta, a cosa pensi? Hai bisogno di spiegazioni? 


Occhiali tondi e saetta simbolo di Harry Potter

Ecco, probabilmente chi maneggiava le carte e vedeva la Giustizia o la Ruota di Fortuna aveva pienamente presente a quali storie si riferivano quei simboli e riusciva a richiamare l’insegnamento che c’era dentro. Proprio per questo le carte non erano solo un gioco - questa è probabilmente la loro funzione originale - ma anche uno strumento pedagogico. 

Ecco, se volessimo parlare di contenuto originario dei Tarocchi, di verità sul significato dei Tarocchi, la cosa più pertinente sarebbe andare a scoprire quelle che erano le storie e le tematiche che certi simboli richiamavano al momento in cui sono state scelte. Vuoi un esempio? Ascolta la puntata in cui il Professor Barbero parla del sogno sulla Ruota di Fortuna della scrittrice medievale Christine de Pizan.

E la tradizione dei Tarocchi, quindi?

Quella serie di nozioni che sono definibili tradizione vengono elaborate alla fine del XVIII secolo, con gli esoteristi francesi che accendono il loro interesse sui Tarocchi. Con Court de Gébelin, Etteilla, Eliphas Lévy e Papus, solo per citarne alcuni, si sviluppano vari movimenti, e tra le tante cose si inizia a parlare del significato dei Tarocchi e a costruire sistemi per utilizzarli per predire il futuro. Alcuni significati sono probabilmente riferiti alle storie rinascimentali che erano ancora note, altri sorgono dalla formazione dei singoli studiosi. 

Alcuni significati lasciano più il segno di altri, si tramandano tra i vari studiosi, e di ripetizione in ripetizione diventano tradizione. Ecco, quello di cui parliamo quando ci riferiamo alla tradizione dei Tarocchi è proprio una serie di idee di base che si sono consolidate.

Intesa in questo senso,

la tradizione non è una verità, 

non è il ritrovamento di qualcosa di originale: si forma un pensatore alla volta, un’idea alla volta, un’innovazione alla volta. Ogni studioso che si dedica ai Tarocchi aggiunge qualcosa a questo mazzo di carte, che diventano un’opera corale. Come dice il mio collega e amico Tyrone Fabiano Bertolo, un’opera umana corale senza autore


SIGNIFICATO TRADIZIONALE DEI TAROCCHI

Quando parliamo del significato tradizionale dei Tarocchi, facciamo riferimento a questo grande contenitore di significati attribuiti da altri e in qualche modo depositati. Questi sono alcuni dei significati che potremmo definire tradizionali:


Matto: viaggio, leggerezza.

Bateleur: inizio, principio maschile e lavoro. 

Papessa: stasi, gestazione, madre, nascondersi. 

Imperatrice: creatività (mentale). 

Imperatore: stabilità, concretizzazione. 

Papa: trasmissione, insegnamento.

Innamorato: scelta, relazione d’amore. 

Carro: vittoria.

Giustizia: equilibrio, soppesare.

Eremita: crisi, maestro. 

Ruota di Fortuna: evento ciclico, ripetizione, chiusura e apertura di un ciclo

Forza: gestione degli istinti.

Appeso: blocco, vedere le cose da un punto di vista diverso.

Arcano XIII: trasformazione.

Temperanza: giusta misura.

Diavolo: legame.

Casa Dio: tragedia o grande festa.

Stella: dedicarsi.

Luna: momento di poca chiarezza, madre ideale.

Sole: incontro, relazione. padre ideale.

Giudizio: rinascita, famiglia.

Mondo: trionfo. 


Per rispondere alla domanda iniziale, la Casa Dio, che la tradizione indica come Torre, ha un duplice significato: nella tradizione precedente a Jodorowsky rappresenta una sciagura, una catastrofe. Nella tradizione che lo segue, rappresenta una festa, il momento di gioia in cui lo spirito divino ti anima.  


CONCLUSIONE: LA TRADIZIONE SERVE A QUALCOSA?

Analizzando la natura dei Tarocchi, abbiamo detto che, in qualità di simbolo, essi hanno una terza dimensione, che è quella soggettiva. Leggi il prossimo articolo per approfondire questo argomento, che a mio parere ha un’importanza fondamentale nello studio dei Tarocchi. Talmente fondamentale da essere forse il fulcro della ricerca dell’appassionato. Ma se la parte soggettiva è così importante,

soffermarsi sulla tradizione serve a qualcosa?

A mio parere sì. 

Innanzitutto, se tu procedessi nello studio senza conoscere la tradizione sarebbe come se pretendessi di diventare filosofo senza avere idea di cosa hanno detto o come si esprimono i filosofi che sono venuti prima di te. Senza conoscere proprio la filosofia in sé. Senza conoscere la natura dei Tarocchi - e la relazione che l’uomo vi ha intessuto nel corso dei secoli.

La tradizione è ricchissima. Se leggi un libro di Etteilla, di Waite, di Jodorowsky o di tanti autori moderni e contemporanei che stanno sopravvivendo al tempo e diventando classici (leggi i miei consigli di lettura, se vuoi approfondire), ti rendi conto che il loro pensiero ti arricchisce, aumenta la semantica e le possibilità dei Tarocchi, anche se poi deciderai di non accogliere quelle teorie tra quelle che ti appartengono e definiscono.

Per leggere i Tarocchi, poi, credo che sia fondamentale conoscere i significati tradizionali dei Tarocchi che, se sono diventati tradizionali, è perché hanno valore. Attenzione, però, che la tradizione non diventi gabbia o definizione.

Altrimenti l’altro ramo dei Tarocchi, di cui parlerò nel prossimo articolo, non riesce a svilupparsi. Nell'articolo sull'intuizione scoprirai altri motivi per cui conoscere la tradizione è importante in lettura.


Nella scuola di Tarocchi Studio impari anche la tradizione dei Tarocchi. Insieme, scopriamo i significati tradizionali delle carte e capiamo perché gli studiosi sono arrivati ad attribuire quel significato a quell’immagine. Se vuoi rafforzare la tua conoscenza di base e acquisire strumenti per percorrere il tuo cammino in autonomia ti aspetto a scuola! Vieni a scoprire i corsi di Tarocchi di Ilaria Boero.


 

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Ilaria Boero, insegnante di Tarocchi Studio, sorride a braccia conserte

Mi chiamo Ilaria Boero e sono insegnante di Tarocchi e consulente tarologica. Tarocchi Studio è la tua scuola di tarocchi. Contattami se vuoi informazioni sui corsi di Tarocchi, sulle consultazioni o sulle attività di divulgazione.



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